La Giordania è in gran parte costituita da deserti e l'agricoltura si
sviluppa solo in spazi esigui. Il fiume Giordano, che fa da confine
con Israele, è l'unica vera risorsa d'acqua superficiale. La
popolazione supera di poco i 6 milioni e quasi la metà appartiene
alla capitale Amman. L'economia del paese è provata dalla crisi
finanziaria mondiale ed il mercato immobiliare è praticamente fermo
da anni. A complicare la situazione, si è poi aggiunta in questo
periodo, anche la dichiarazione di guerra con l'ISIS, dopo
l'uccisione del pilota Muadh Kassasbeh, bruciato vivo. Il turismo è
una buona risorsa con le mete privilegiate di Petra, Aqaba e Jerash. Con
il passaporto nuovo di zecca, arrivatomi tramite Fabio e Marco,
posso finalmente lasciare l'Europa ed entrare nel continente
asiatico, partendo proprio dalla nazione di Abd Allah II di
Giordania, re dal 1999.
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AMMAN
(8)-10/02/2015 aereo
Istanbul-Atene-Amman:
Arrivo nella capitale con un volo notturno e l'aeroporto
internazionale è deserto. Questo agevola l'iter
burocratico del visto che mi viene dato velocemente. Mi
aspettavo controlli, agenti da tutte le parti ed invece
niente, nemmeno un poliziotto a presidiare l'area, dopo
l'uscita. Un freddo pungente mi ricorda che comunque
siamo ad 800 mt. sul livello del mare ed anche se il
sole brillerà tutto il giorno, una bel piumino ed un
paio di guanti, sono più che opportuni. Amman non ha
grandi attrattive e per questo motivo ho pianificato
solo due giorni di permanenza. La zona archeologica "
Citadel " ha i resti del tempio di Ercole, le cisterne
antiche ed altri ruderi romani e dalla collina si può
godere un panorama a 360° su tutta la città. Su uno dei
diciannove colli, svetta a mezz'asta l'enorme bandiera
giordana in onore del soldato ucciso dall'ISIS. Il museo
archeologico all'interno della Citadel, offre una descrizione di tutte le ere con
reperti unici, come le statue in stucco di Ain Ghazal,
appartenenti al periodo neolitico, 6.000 a.c. e ritenute
le prime in assoluto realizzate dalla civiltà umana.
Dopo aver fatto tappa all'anfiteatro romano, alla
moschea Al-Husyni ed alla fontana romana, full immersion
nelle vie della città vecchia tra mercati, suq, negozi
ed angusti vicoli. Questa parte di Amman è poco pulita,
le case sono diroccate e quella che traspare è una
situazione di estrema difficoltà. La parte nuova invece
è caratterizzata da grattacieli, centri commerciali e
benessere diffuso.
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PETRA
(9)-12/02/2015
bus Amman-Petra:
Quattro ore e 250 km di deserto per trasferirmi da Amman in bus
ed arrivare a Petra, antica capitale nabatea ed una delle
7 meraviglie del mondo
moderno. I Nabatei, popolazione nomade araba, si
insediarono a Petra nel VI secolo a.c. e grazie alla
grande
ricchezza accumulata con il commercio di seta,
perle, spezie e incenso, iniziarono la costruzione della città.
Ne seguì un periodo di dominio su vasta area che ebbe
fine con l'arrivo dei romani nel II secolo d.c. In epoca recente, l'attuale area archeologica è stata
abitata da tribù di beduini, per la maggior parte
allontanati e confinati nel moderno villaggio di Umm
Seihun. Qualcuno di loro, vive ancora all'interno
dell'area, in zone poco frequentate ed al di fuori degli
itinerari segnalati. Il sito è enorme, ci sono circa 800
monumenti di cui 500 tombe ed itinerari che portano alle
estremità delle montagne di arenaria, roccia
sedimentaria composta di granuli di sabbia. La posizione
è stupenda, l'altitudine è di circa 900 mt. e per
visitarlo con calma, mi son munito di ticket per 3 giorni,
confortato da un bel sole, pur con temperature rigide.
Camminando mediamente 6 ore al giorno, sono riuscito a
completare tutti gli itinerari, aggiungendo anche dei
percorsi alternativi, dove ho incontrato i beduini con
cui mi son concesso i pochi attimi di riposo,
sorseggiando un buon thè caldo o scambiando due parole.
Descrivere Petra non è facile, è affascinante ma allo
stesso tempo ripetitiva, a parte le enormi facciate,
all'interno delle tombe non c'è nulla e dopo lo stupore
del primo impatto, poi tutto sembra normale. Ma non è
così, la forza di questa area archeologica, a mio
parere, sta nelle fantastiche scalinate che portano al
monastero Ad Deir e High place of Sacrifice, due luoghi
fantastici dove si può godere di un panorama
incredibile. Per non parlare delle vallata semi deserta,
sulla strada delle facciate, ricca di monumenti, con gli
effetti cromatici delle rocce che variano in funzione
dell' illuminazione solare. Oppure l'ingresso
principale, il "siq", la stretta gola che si snoda per
circa 1,5 km e che termina di fronte al monumento più
noto, il "Tesoro" Al Khazneh, la più bella facciata di
Petra, alta 40 metri, decorata con capitelli corinzi e
figure, che secondo una leggenda locale, conterrebbe una
urna funebre con il tesoro del Faraone. E' sicuramente
uno dei più bei posti che io abbia visto, al pari di
Angkor e son contento di aver dedicato il giusto tempo,
fermandomi spesso ad immaginare una civiltà di 2500 anni
fa, intenta a modellare le montagne.
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AQABA
(10)-16/02/2015
bus Petra-Aqaba:
Dopo 10
giorni di freddo, mi regalo una pausa al mare, per
trovarlo bastano 120 km e si è nella città più
meridionale della Giordania. Aqaba si trova sulla punta
del Mar Rosso nel golfo di Aqaba ed occupa una posizione
strategica tra tre continenti , Asia, Europa e Africa,
confinando con Arabia Saudita, Egitto e Israele. E' nota
per essere stata conquistata da Lawrence D'Arabia,
durante la prima guerra mondiale, strappandola ai
Turchi-Ottomani. L'attrazione principale della zona,
oltre al mare stupendo, è il deserto Wadi Rum, distante
una cinquantina di km, spettacolare con le sue montagne
sabbiose con colorazioni molto varie, e per una fauna ed
una flora molto rare. Mi ero riproposto di fare una
escursione ma purtroppo in questo momento di turisti non
si vede l'ombra, ed organizzarlo in solitario mi
risultava troppo complesso e costoso. Di conseguenza mi
fermo solo 2 giorni, trovo una temperatura ideale ed un
bel sole, mi rilasso nella zona privata dello Yacht club
e mi diverto a fotografare granchi, mentre i locali
fanno il bagno, con le donne rigorosamente vestite.
La vicinanza all' Arabia Saudita influisce sui costumi
delle donne, molte portano il Niqab, velo che copre il
viso e lascia scoperto gli occhi e le altre usano
rigorosamente il Hijab, normale foulard che copre
capelli e collo.
Rispetto al resto della Giordania, ci sono più controlli
da parte della polizia e l'esercito pattuglia strade di
accesso alla città, con camionette dotate di
mitragliatrice. Nel viaggio con il piccolo pulmino, nel
tortuoso tragitto montano, siamo passati proprio mentre
era in corso una operazione con non so chi, ma era
impressionante vedere questi uomini incappucciati,
armati fino ai denti, che trasportavano un ferito
all'ambulanza. La vicinanza con la città israeliana di
Eilat, distante solo 4 km e che fa bella mostra proprio
di fronte ad Aqaba, ha creato diversi problemi nel
periodo 2010-2014. Hamas nei suoi frequenti attacchi con
razzi su Israele oltre a bersagliare Eilat, ha colpito
anche Aqaba, causando panico e feriti. Da Agosto 2014 la
situazione si è normalizzata, la gente del posto è molto
cordiale, sono contenti quando vedono un turista e
spesso salutano con " Welcome in Jordan ".
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WADI ARABA ED IL MAR MORTO
(11)-19/02/2015
bus Aqaba-Amman:
Per tornare
ad Amman prendo il confortevole bus della compagnia Jett,
che seguirà il percorso al confine con Israele. Sono 4
ore spettacolari con la parte iniziale nel Wadi Araba,
la valle desertica che fa da confine e che porta
al mar Morto, dopo circa 150 km. Il lago salato si trova
a 422 metri sotto il livello del mare, nella depressione
più profonda della terra, generatasi nei millenni per
effetto dell'evaporazione delle sue acque, non
compensate da quelle degli immissari. La caratteristica
peculiare del Mar Morto è che l'acqua è notevolmente
salata, appunto per la forte evaporazione, e questo non
consente alcuna forma di vita fatta eccezione per alcuni
tipi di batteri, da cui deriva il nome mar Morto. La
strada costeggia tutto il lago in uno scenario
incredibile e dalle scogliere si nota sulle rocce la
forte presenza di sale. Il bel sole di Aqaba è già un
ricordo e nebbia, pioggia mista a nevischio, portano
gradualmente agli 800 mt. di Amman. Giusto una notte e
via in taxi verso Gerusalemme, tramite il check point
terrestre di Allenby Bridge.
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