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BRASILE

Con più di 200 milioni di abitanti, il Brasile è il paese più popoloso dell'America Latina e il quinto più popolato del mondo. Grazie all'eccezionale estensione del suo territorio, la densità del Brasile si rivela decisamente bassa: solo 23 ab./km² con percentuale più alta nel litorale e nell'entroterra del centro-sud e più bassa nel nord-ovest. In seguito alla promulgazione della Costituzione del 1988, il Brasile è una Repubblica presidenziale federale. Per quanto riguarda la divisione amministrativa prende ispirazione dal modello nordamericano. Tuttavia il federalismo brasiliano è differente da quello statunitense: il potere esecutivo è esercitato dal Presidente, che possiede anche le funzioni di Capo di Stato e di Capo del Governo e viene eletto ogni quattro anni. La sua prima capitale fu Salvador, che fu sostituita da Rio de Janeiro fino a quando non si fece una nuova ed attuale capitale, Brasilia, praticamente costruita dal 1956 al 1960. Il calcio è lo sport più seguito e più amato. La nazionale brasiliana, nota come Seleção, è la più titolata del mondo, vantando 5 campionati mondiali vinti (1958, 1962, 1970, 1994 e 2002), 8 Coppe America e 4 Confederations Cup. Inoltre è l'unica nazionale di calcio ad essersi sempre qualificata alla fase finale di tutte le edizioni del mondiale. In Brasile ci sono moltissimi tipi di carnevale, quello che attrae più turisti brasiliani è il carnevale di Salvador de Bahia, mentre quello che più attrae turisti stranieri è il Carnevale di Rio de Janeiro. (fonte Wikipedia)

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RIO DE JANEIRO

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(31)-22/04/2018 Aereo Boston- Fort Lauderdale-Bogota'-Lima-Rio de Janeiro: Per risparmiare circa il 30% sul biglietto aereo, mi invento un tragitto con 3 scali da Boston a Rio de Janeiro. Impiego qualcosa come 35 ore, ma ormai questi tragitti interminabili mi sono entrati nel DNA e riesco a sopportarli decentemente. Arrivo nella ex capitale brasiliana ansioso di lasciarmi alle spalle il freddo di Boston e difatti, trovo 30 gradi ed un bel cielo azzurro. Il Brasile e' considerato uno dei paesi più pericolosi del Sud America e quindi, per non correre rischi, prendo l'hotel a Copacabana, zona sicura e super controllata. Per muovermi in città uso la metro, che dista 50 mt. dall'albergo, o Uber, che in Sud America e' molto economico. Copacabana  ti incanta al primo impatto, spiaggia immensa che con Ipanema, arriva a 6 km, poca gente nei giorni feriali mentre la Domenica si riempie. La cosa non mi tocca dato che non ho l'abitudine di sdraiarmi al sole, preferisco camminare sulla battigia e magari fermarmi ad uno dei tanti baretti sulla orla (passeggiata) per una pinta. A Rio le stagioni sono invertite rispetto alle nostre essendo sotto l'equatore, pertanto ora ci troviamo nel bel mezzo dell'autunno. Il clima e' molto buono, bel sole, 30 gradi di giorno e 25 di sera, poca umidità, non piove quasi mai ed i prezzi degli hotel sono abbordabili. L'Oceano Atlantico e' sempre mosso e solo i surfisti vanno lontano dalla spiaggia; i bagnanti invece son controllati dai tanti bagnini che intervengono in ogni situazione di potenziale pericolo. Copacabana ed Ipanema, pur essendo spiagge completamente libere, hanno bagnini ogni 200 metri, polizia che controlla ed elicotteri militari che passano poco distanti dalla riva. Oltre alla spiaggia lunga e larga, c'e' un'ampia area pedonale con i tanti bar, una ciclabile e 3 corsie stradali per ogni senso di marcia. E' la zona dove si svolge il famoso carnevale e punto più famoso di Rio. La sera tutta la passeggiata viene presidiata dall'esercito e la gente si riversa nei tanti bar, che offrono musica dal vivo con le varie band. I brasiliani hanno la musica nel sangue e spadroneggiano le note tipicamente locali come la bossa nova ed il samba, accompagnati da balli improvvisati. Praticamente le mie giornate le ho passate qui, di giorno su e giù per le spiagge e di sera nei bar sulla orla o nei ristoranti oltre la strada. Avevo programmato di stare 10 giorni, poi ne ho aggiunti altri 6, contagiato dal bel posto e dall'atmosfera di Copacabana. Non poteva mancare il simbolo di Rio e del Brasile, il Cristo Redentore, una delle sette meraviglie del mondo e mia sesta visitata. Ora mi manca solo Chichèn Itzà nello Yucatàn in Messico, che penso di chiudere entro il 2020. La grande statua di 38 metri si trova sulla montagna del Corcovado, che domina la baia di Rio de Janeiro. Ci si arriva con un trenino che si inerpica fino a 700 metri, per poi fare l'ultimo breve tratto a piedi. Il Cristo e' famoso per la splendida posizione, ma non e' il più grande al mondo, il record spetta al Cristo di Cochabamba in Bolivia con 40 mt, anche questo visitato nell'Aprile 2016. Comunque visita al Corcovado emozionante e fortunata, visto che spesso le nuvole basse avvolgono il Cristo e nascondono il panorama mozzafiato. Altro simbolo, il Maracana', stadio di calcio più famoso al mondo, dove ho assistito a due partite del campionato brasiliano, la prima tra Fluminense e San Paolo e la seconda tra Flamengo e Internacional di Porto Alegre. Anche qui emozionante entrare in questo stadio, che restaurato e con posti a sedere, ora ha una capienza di 79.000 persone, mentre il record di presenze risale alla finale del mondiale 1950 con 199.854 spettatori. Non e' rimasto niente di quella struttura, solo il nome, demolite le gradinate a due livelli rimpiazzate da una unica con seggiolini colorati che richiamano la bandiera brasiliana e rifatta la copertura, ora in fibra di vetro e teflon. Scialba la partita tra Fluminense e San Paolo, finita 1-1, 20.000 spettatori, stadio semivuoto e tifo non coinvolgente. Grande spettacolo invece tra Flamengo e Internacional finita 2-0, stadio pieno, tifo infernale ed a buona ragione, "a maior torcida du mundo".  ( video )

SALVADOR DE BAHIA

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(32)-08/05/2018 Aereo Rio de Janeiro-Salvador de Bahia: Le immense distanze del Brasile, rendono impossibile l'uso dei bus e per ogni trasferimento, non mi resta che appoggiarmi all'aereo. Da Rio de Janeiro a Salvador de Bahia ci sono 1500 km e con un volo di 2h10' arrivo nella terza città più popolosa del paese. In questi due mesi in Brasile, per non lasciare nulla al caso, scelgo hotel di grandi catene internazionali, zone turistiche tranquille e ben presidiate anche di notte. A Salvador opto per Rio Vermelho, quartiere affacciato sull'oceano, che per la sua bellezza era stato scelto anche da Jorge Amado, grande scrittore brasiliano. La casa dove visse con la moglie e scrittrice Zelia Gattai, e' stata trasformata in museo e nel giardino sono depositate le ceneri di entrambi. La costa e' caratterizzata da spiaggette e attracchi per le barche dei pescatori, che animano il vecchio Mercado de Peixe, con i loro bottini quotidiani. Appena si esce da Rio Vermelho si trovano tante insenature fino al Barrio o spiagge più ampie da Amaralina a Praia Itapua. In totale sono circa 20 km di spiaggia, non paragonabile a Rio per sabbia e strutture, ma fantastico per camminare sulla orla o la ciclabile. Peccato che il mio problema alla gamba non sia ancora risolto, una bella corsetta me la sarei fatta volentieri, nonostante il caldo tropicale e l'alto tasso di umidità. Le serate invece si vivono nei molti bar e ristoranti, o nelle piazze tra musica e chioschi di acaraje', frittella tipica locale con pasta di fagioli, cipolla e sale, fritto in olio di palma, riempito con gamberi, insalata, ecc.  La parte più bella di Salvador e' il centro storico, la Cidade Alta risalente al 1600, che si distingue per la sua architettura coloniale e religiosa. Capitale del Brasile fino al 1763, ora si identifica nel Pelourinho, patrimonio dell'UNESCO, caratterizzato da palazzi storici, chiese, abitazioni dalle facciate colorate e viuzze ciottolate. Sulle belle piazze si affacciano chiese barocche di inestimabile valore come la Iglesia di S. Francesco o la Catedral Basilica de Salvador. Questa e' la zona più pericolosa e ad alto tasso di criminalità, ma se si resta sull'itinerario turistico, ben presidiato, e non ci si addentra nelle favelas, non si corrono rischi. E poi quando vado in zone non raccomandabili, metto in mostra il mio lasciapassare, una coloratissima maglia con i colori della selecao di calcio. I bahaiani sono esuberanti e legatissimi alle tradizioni e non per niente qui si svolge il carnevale più amato e partecipato dai brasiliani. Non c'e' niente di organizzato, tutto e' spontaneo, si eccede solo con musica, alcool e sorrisi, che per tradizione locale e' implicito assenso a lasciarsi baciare.

RECIFE

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(33)-17/05/2018 Aereo Salvador de Bahia-Recife: Dallo stato di Bahia, continuo la risalita verso il nord del Brasile, scegliendo come destinazione Recife, capitale del Pernambuco. La classifica delle 50 città più pericolose al mondo nel 2017, ne include ben 17 brasiliane e se Salvador occupa la 25^, Recife si assesta alla 22^. Anche qui metto in pratica gli accorgimenti che finora mi han fatto vivere tranquillo e scelgo un ottimo hotel fronte mare nella zona turistica di Boa Viagen. La spiaggia e' molto bella, si estende ininterrottamente per 10 km ed e' tristemente famosa per gli attacchi degli squali, una cinquantina finora di cui 19 fatali. Su tutto il litorale ci sono cartelli che invitano a stare vicinissimi alla riva, a non avventurarsi al largo ed evitare l'ingresso in acqua durante l'alta marea. Come a Rio, la spiaggia e' semivuota durante la settimana mentre nel week-end si riempie di ombrelloni e gente del posto. Di turisti in questo periodo ce ne sono pochi, siamo in bassa stagione anche se come clima e' forse il momento migliore. Le temperature raramente vanno oltre i 30°, le giornate sono soleggiate, non piove quasi mai e l'unico inconveniente che il tramonto inizia un attimo prima. In Brasile non c'e' l'ora legale e quindi se in estate inizia a far buio alle 18:30, ora che siamo in autunno inizia alle 17:45. La sera il lungomare si anima con gente che passeggia e si gode un attimo di fresco (25°), mentre chi corre ha a disposizione una ciclabile di 8 km tra il marciapiede e la strada a senso unico. I chioschi non offrono molto se non bevande ed alcolici quindi se si vuol mangiare, bisogna addentrarsi nella rete di viuzze o optare per il mega shopping Recife. Se ci si allontana dal mare, il movimento di persone e' scarso e si può arrivare, in certi momenti, a camminare in zone quasi deserte. Vista la nomea della città non sarebbe proprio raccomandabile affrontare questi percorsi, ma essendo zona comunque turistica, mi sono mosso senza problemi. Diverso invece il contesto nel centro storico ed in particolare nel Barrio S. Antonio, lasciato al suo destino e senza nessun presidio di polizia. Arrivo in bus pubblico, scendo nella piazza di fronte alla Torre de Cristal del parco delle sculture di Francisco Brennand e dopo qualche foto, tranquillamente mi avvio tra stradine con palazzi coloniali, chiese e qualche locale tipico. Arrivato al ponte che porta a S. Antonio, vengo subito fermato da un signore che mi consiglia di tornare sui miei passi e non proseguire, essendo questa la zona più pericolosa di Recife. Non ho certamente intenzione di passarci la giornata, ma una visita e qualche foto la devo pur fare. Effettivamente girano personaggi poco simpatici, ti squadrano, chiedono soldi, cercano di venderti fumo e droga. Non mi lascio prendere dal panico e con attenzione mi aggiro nella piazza, visito la chiesa di Nossa Senhora, passo tra le varie bancarelle e dopo che altre persone mi dicono di nascondere la macchina fotografica, riprendo il bus e me ne torno a Boa Viagen.

FORTALEZA

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(34)-25/05/2018 Aereo Recife-Fortaleza: Lo stato del Cearà nel nord-est del Brasile, si trova appena sotto la linea dell'equatore e la capitale e' Fortaleza. Città di 2,5 milioni di abitanti, ha belle spiagge ed un lungomare dove si elevano alberghi e condomini, presi d'assalto dai numerosi turisti che la visitano tutto l'anno. Nonostante ci si stia avvicinando alla stagione invernale, il sole picchia forte, le temperature sono alte tutto il giorno e la sera cresce l'umidità. Fortaleza e' nella top ten tra le città più pericolose al mondo, gli omicidi sono all'ordine del giorno per la feroce lotta tra gang che gestiscono il traffico di droga. Il dato riguardante il Cearà e' impressionante, cinquemila omicidi nel 2017, uno ogni due ore, con Fortaleza che ha il tasso più alto di vittime tra gli adolescenti. Qui anche i residenti vivono nella paura, ogni momento puoi essere rapinato o ucciso, se hai la sfortuna di trovarti nel posto sbagliato al momento sbagliato. La situazione nelle favelas e' fuori controllo ed il 2018 e' iniziato con un assalto in una piccola discoteca dove un commando armato ha massacrato 14 persone. Un giorno ho avuto la cattiva idea di prendere un bus che si e' incuneato tra sobborghi malfamati ed a poca distanza, son venuto poi a sapere, tre persone son salite su un bus simile ed hanno ucciso a bruciapelo un ragazzo. Comunque nella zona turistica di Beira Mar, dove avevo l'albergo, non ho mai avuto la sensazione di pericolo, pur muovendomi sempre a piedi su tutto il litorale. Di giorno, per il caldo ed il sole battente, spiagge e lungomare sono praticamente deserte, mentre la sera tutto si anima. La spiaggia di Iracema, illuminata a giorno, si riempie di gente che fa una serie infinita di attività sportive, la ciclabile e' un via vai di runners e la passeggiata e' una processione continua. Beira Mar ha parecchi ristoranti, detti barraca, che con i tavoli arrivano fin sulla spiaggia; i brasiliani ci vanno esclusivamente per bere, mentre i turisti si buttano sui piatti tipici e sul pesce. La qualità ed il servizio sono rivedibili, ci sono stato giusto una sera, poi ho optato per locali più genuini e tranquilli. Il problema delle barraca, sono gli ambulanti che passando dalla spiaggia, si incuneano tra i tavoli e non ti mollano un minuto. Tra le mille cianfrusaglie che propongono, spiccano anche dolci, pastelle, gamberoni ed aragoste, con i camerieri che non dicono niente. A margine delle problematiche di Fortaleza, si e' aggiunto anche lo sciopero dei camionisti che ha paralizzato tutto il Brasile, creando tensioni e danni enormi all'economia nazionale. Per una decina di giorni si son avuti problemi di approvvigionamento carburante, con file interminabili ai distributori di benzina e voli aerei cancellati. Danno enorme alla produzione auto con un crollo del 20% per mancata consegna componentistica e ripercussioni nella grande distribuzione, con prodotti mancanti nei supermercati. Tutto si e' normalizzato con una serie di concessioni governative, come sgravi fiscali e sconto sul prezzo del diesel.

RIO DE JANEIRO

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(35)-05/06/2018 Aereo Fortaleza-Rio de Janeiro: Dopo aver toccato la parte nord del Brasile, avevo pensato di scendere a Brasilia, per visitare la capitale. Una lettura più approfondita delle varie recensioni sul web, mi ha fatto desistere dall'idea in quanto la città, creata dal nulla nel 1960, ha solo palazzi governativi, non ha niente da mostrare ed e' molto dispersiva. Non ci penso molto e punto diritto su Rio de Janeiro, bella per le spiagge, per il clima e sicura nella zona di Copacabana, dove ho il piacere di tornare. Ci vogliono oltre 3 ore di aereo e mi rendo conto di quanto sia immenso questo paese; la distanza da Fortaleza e' pari a quella tra Italia e Russia. Nei primi 2 giorni, trovo un cielo terso, qualche rovescio e temperature in picchiata, ma poi tutto si sistema e torno a godere le spiagge ed un buon clima, senza picchi elevati ed umidità. Rispetto ad un mese fa le condizioni son diverse, l'inverno e' alle porte e più ci si sposta verso sud e più si sente il freddo che avanza. Mi accontento comunque di questi ultimi momenti di caldo, prima delle prossime destinazioni che saranno inevitabilmente fredde, in attesa del rientro in Italia previsto ad inizio Luglio. Non mi concedo altre visite alla città, tralascio il Pao de Azucar, che si raggiunge in cabinovia ed offre un panorama sulla baia ed una puntata in qualche favelas con dei trekking guidati. Se c'e' un posto che non mi attira son proprio le favelas, note al mondo per essere regno della criminalità, dove nemmeno la polizia entra. Essendo tour che comunque portano soldi e per questo concordati, il rischio e' zero ma non vedo il gusto nell'andare in vicoli strettissimi, con case indecenti, dove nuclei familiari vivono in spazi ristretti con scarsa igiene. Di queste situazioni ne ho viste abbastanza nei miei 18 mesi di permanenza in India ed ora, quando mi capita di incrociare qualcosa di simile, sento proprio un senso di rifiuto. Quindi mi restano le solite camminate sulla spiaggia e piano piano inizio anche a fare qualche km di corsa a piedi nudi. Il dolore alla gamba sembra in via di risoluzione ed arrivo a fare 35 minuti sulla sabbia dorata di Copacabana, sperando di correre presto su asfalto senza dolore. Mancano meno di 4 mesi alla maratona di Chicago e non vorrei rinunciare anche a quella.

FOZ DO IGUAZU

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(36)-15/06/2018 Aereo Rio de Janeiro-San Paolo-Foz do Iguazu: Ecco finalmente arrivato il momento di andare nello stato del Paranà, per ammirare le Cascate di Iguazu, una delle 7 meraviglie naturali del mondo. Originate dal fiume omonimo, al confine tra Brasile ed Argentina, sono composte da 275 cascate che si estendono per 3 km, e per questo sono considerate tra le più grandi del globo. Me le ero perse nel fantastico ed irripetibile giro del mondo in 800 giorni, quando rimasi 11 mesi in Sud America, ma questa volta era l'obiettivo principale e niente mi poteva tenere lontano. Scelgo la parte brasiliana e faccio tappa a Foz do Iguazu, molto più grande e ricettiva della consorella argentina, Puerto do Iguazu. Da entrambe le sponde si può vedere questo meraviglioso spettacolo, qualcuno dice che sia meglio la parte brasiliana per la passerella che ti porta in mezzo alle cascate, altri propendono per la parte argentina che ti proietta proprio di fronte alla Garganta del Diablo.  In giorni diversi si potrebbero vedere entrambe, ma preferisco non fare levatacce, evitare il caos delle frontiere e lasciare aperta la porta per una prossima puntata a Puerto do Iguazu ed al nord Argentina. Il Parque Nacional, patrimonio UNESCO, si trova a una decina di km dalla città immerso nella foresta tropicale e si raggiunge comodamente in bus. Lo spettacolo e' veramente impressionante ed anche se siamo nella stagione secca, la forza del fiume alimenta continuamente le cascate creando arcobaleni in tutte le gole. Ci sono sentieri che per un paio di km ti portano sopra gli strapiombi, dove l'acqua scarica a valle la sua forza. Il top e' un largo fronte ad U, chiamato Garganta del Diablo, dove non riesci a contare le cascate ed il rumore diventa veramente assordante. Bellissima la passerella che ti permette di essere al centro delle cascate, con inevitabile doccia. Ma non e' tutto, salendo al livello del fiume la visione arriva fino alla sponda argentina e si vede gran parte del parco con nuvole d'acqua ed arcobaleni. Meraviglia assoluta, al confronto le cascate del Niagara perdono molto del loro fascino. Rimango solo 3 giorni a Foz do Iguazu e faccio in tempo a visitare il Parque das Aves, vedermi la partita tra Brasile e Svizzera in un bar all'aperto ed a fare la prima corsa su strada dopo diversi mesi. Il Parque das Aves e' un centro di conservazione dove trovano rifugio 1500 animali di 150 specie diverse, soprattutto volatili. Anche questo parco e' immerso nella foresta tropicale e la particolarità e' data dalla possibilità di entrare nei grossi gabbioni ed essere a contatto con pappagalli, tucani, fenicotteri, ecc. Passando ai mondiali di calcio, in Brasile l'evento e' vissuto in modo passionale, tutti aspettano la partita e la vita cambia in funzione dell'orario d'inizio. Uffici ed attività commerciali chiudono, gran parte della gente indossa la maglia verde-oro ed e' abitudine trovarsi nei bar o nelle piazze ad assistere alla partita. Io l'ho vista sul maxi schermo in un bar all'aperto ed anche se il mio tifo era alquanto distaccato, mi son sentito subito coinvolto dal calore e dalla emotività dei tifosi brasiliani. Purtroppo per loro la partita e' finita sul 1a1, risultato che tiene ancora vivo il ricordo dell'umiliante 1-7 subito dalla Germania nella semifinale dei mondiali Brasile 2014. Ferita ancora sanguinante che nessuno scorderà mai, solo il sesto titolo mondiale potrà in parte archiviare questa atroce disfatta. Comunque quest'anno ci credono, le televisioni non parlano d'altro, Neymar compare in qualsiasi pubblicità e si vendono magliette e vessilli ad ogni angolo di strada. Restando in ambito sportivo, spronato da una bella ciclabile in mezzo al verde, mi faccio un'uscita di corsa su strada dopo 3 mesi. Otto km ad una media di 6:15 son bastati a ricordarmi che anche la mia ferita e' sempre aperta ed il dolore alla gamba non e' risolto. Purtroppo non so più cosa fare, guardo avanti e spero che al mio rientro in Italia, qualche massaggio profondo mi rimetta in sesto.

SAN PAOLO

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(37)-19/06/2018 Aereo Foz do Iguazu-S. Paolo: Ultimo spostamento aereo in terra brasiliana, per trascorrere qualche giorno in una delle più grandi città al mondo. San Paolo, capitale dello stato omonimo, ha 12 milioni di abitanti ed e' situata su un altopiano a 800 mt. s.l.m. Città multiculturale per via del grande flusso migratorio di inizio 1900, ha nella comunità italiana la più consistente, tanto da avere il primato di oriundi italiani al di fuori dall'Italia. Ancora con il freddo di Iguazu nelle ossa, mi godo il clima temperato ed il bel sole di S. Paolo, che mi permettono di spostarmi a piedi nelle viuzze che arrivano fino alla parte storica. Per l'hotel scelgo l'Avenida Paulista, in pieno centro, sicura, ricca di ristoranti, bar e negozi. In questa metropoli, la criminalità e' alta, trovo tanti indigenti che vivono per strada ed e' buona cosa, specialmente di sera, non avventurarsi in zone lontane dal centro. Da vedere, la Catedral Metropolitana Nossa Senhora da Assuncao, una delle più grandi chiese gotiche del mondo e tutto il centro storico, con i palazzi colorati ed il Theatro Municipal. Il cuore verde della città e' rappresentato da 90 parchi che occupano il 20% del territorio ed il più famoso e frequentato e' il Parque Ibirapuera. 1600 km² con ricca vegetazione, boschi di eucalipto, piante in fiore, parchi giochi, un bel laghetto ed una splendida ciclabile. All'esterno si trova l'obelisco che ricorda la rivoluzione paulista del 1932 contro Getulio Vargas, capo di un governo contrastato e che causò la morte di 2.000 persone. Terminano a S. Paolo i miei due mesi in Brasile, prevalentemente sulle coste, al caldo e con spiagge molto belle. Il mare ha lasciato parecchio a desiderare, sempre mosso, torbido, che mi ha invogliato solo a bagnare i piedi, durante le lunghe passeggiate a Copacabana, Ipanema, Recife e Fortaleza. Mi ricorderò il Cristo Redentore, le partite di calcio al Maracanà, le cascate di Iguazu ed anche le ottime sistemazioni alberghiere, sempre centrali, sicure e con abbondanti colazioni. La gente in questo periodo e' tutta con la nazionale di calcio, incredibile come siano coinvolti, così come lo sono per la musica, le tradizioni locali ed i piatti tipici che variano in ogni stato-regione. Il Brasile tanto pericoloso e con criminalità alle stelle, fortunatamente non mi ha riservato sorprese, non mi sono per niente sentito in pericolo, anche se sono stato molto, ma molto attento. Nel complesso una bella avventura, dove ho assimilato anche una base di portoghese, che a livello linguistico non fa mai male.

 

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