La
Bosnia ed Erzegovina è uno Stato situato nei Balcani occidentali,
confina con la Serbia ad est, il Montenegro a sud-est e con la
Croazia a nord e ad ovest. Ha circa 4 milioni di abitanti e la sua
capitale è Sarajevo. In seguito ad un periodo di instabilità
politica, sociale ed economica, la Jugoslavia, di cui faceva parte,
venne scossa dall'emergere di movimenti nazionalisti, che il
dirigente della Lega dei Comunisti di Serbia Slobodan Milošević,
seppe manovrare facendo leva sull'idea di Grande Serbia. Milošević
nel giugno 1991 promosse prima la guerra in Slovenia e poi la guerra
in Croazia, cercando di fare in tutti i modi e in tutti i sensi
"terra bruciata", come pure fu denominata l'operazione. La Bosnia ed
Erzegovina fu coinvolta involontariamente in tale furia bellica per
vari motivi ed a vari titoli. Quando poi la Bosnia ed Erzegovina, in
seguito al referendum sull'indipendenza dalla Federazione jugoslava, il 3 marzo 1992 proclamò la propria indipendenza, la
guerra si abbatté con inaudita furia su Sarajevo e sulle altre parti
del Paese. Cominciò l'assedio di Sarajevo e un'estenuante lotta per
la sopravvivenza della popolazione inerme. Dopo quattro anni di
assedio della capitale (12.000 morti) ed il Massacro di Srebrenica
(8.000 morti), la Comunità Internazionale decise di intervenire
militarmente in modo concreto, ponendo così fine ad uno dei più
atroci conflitti europei del Novecento. L'ex repubblica jugoslava
della Bosnia ed Erzegovina è stata praticamente spartita in due
zone, la Federazione croato-musulmana (51% del territorio) e la
Repubblica serba (il restante 49%). Ciascuna delle due zone ha un
proprio ordinamento che, nel caso della prima, prevede una complessa
gerarchia di ruoli e responsabilità volta a garantire il
mantenimento di buoni rapporti di convivenza tra le etnie musulmana
e croata. Tale architettura amministrativa e politica si ripete per
la Presidenza centrale della repubblica, al cui vertice stanno tre
membri eletti a suffragio universale in rappresentanza delle tre
etnie.
(fonte Wikipedia)
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SARAJEVO
(03)-23/09/2018
bus Skopje-Sarajevo:
Viaggio notturno in bus di 15 ore
da Skopje a Sarajevo, passando dalla Serbia. Soliti
controlli alle frontiere, con timbri inutili sul
passaporto per poche ore di transito. La capitale
bosniaca si trova a 500 mt slm, in una valle a forma di
catino, circondata da un territorio collinoso che
raggiunge i 900 mt. Una città che non riesce ancora a
sorridere, nel ricordo delle troppe vite sacrificate
alla guerra jugoslava ed alla pulizia etnica. Tutti gli
edifici sono stati ricostruiti, sono pochi i segni
rimasti della pioggia di granate scaricate nei 4 anni di
assedio. Il centro pedonale e' affollatissimo, la gente
passeggia ed occupa bar e ristoranti con molta
parsimonia, i giovani trattengono l'esuberanza e gli
anziani che si mettono ai bordi del corso per chiedere
qualche soldo, lo fanno quasi con vergogna e con lo
sguardo assente. Come esci da questa area turistica ed
alzi lo sguardo sulle colline, vedi tante macchie
bianche, sono i cimiteri della guerra, dove son sepolti
12.000 innocenti, tra cui tanti bambini. Ho visto
parecchi luoghi di sepoltura durante le mie uscite di
corsa, su un percorso panoramico lontano dal traffico,
bello ma che allo stesso tempo ti gela il sangue. In
centro città, a ricordo degli innocenti, si trova il
memorial dei bambini uccisi dalla guerra, un monumento
con i nomi e le giovani età ed il museo della guerra,
con foto e filmati raccapriccianti. Sarajevo aveva già
segnato uno dei peggiori momenti del XX secolo, con
l'attentato e la morte dell'arciduca Francesco
Ferdinando d'Asburgo e di sua moglie Sofia, evento che
scatenò l'inizio della prima guerra mondiale. Il luogo
dell'attentato e' proprio di fronte al Ponte Latino,
edificato nel 1541 e considerato il più vecchio della
città. Nel 1984 invece i riflettori si accesero per i
XIV giochi olimpici invernali, che particolarmente
ricordo per la medaglia d'oro nello slalom speciale
della selvinese Paoletta Magoni. In questa vallata le
temperature sono rigide e difatti son passato dal caldo
di Skopje alla frescura di Sarajevo. La zona pedonale ha
molti bar all'aperto e di giorno si gode il sole con
temperature a 20° mentre la sera ci si rinchiude negli
interni, per un sensibile abbassamento ed un vento
gelido. Trovare posto al ristorante non rappresenta un
problema, la cosa inconcepibile e' la mancanza del
divieto di fumare nei locali pubblici. E qui la
sigaretta e' un vizio radicato, specialmente tra le
donne.
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MOSTAR
(04)-03/10/2018
bus Sarajevo-Mostar:
Breve trasferimento in bus da
Sarajevo a Mostar, seconda città della
Bosnia-Erzegovina. Mi incuriosisce questa piccola realtà
che attira turisti da tutto il mondo, per il celebre
antico ponte e per il suo centro storico. Lo Stari Most
fu costruito nel 1565 per collegare le due sponde del
fiume Neretva. Totalmente in pietra, ha una sola campata
di 29 metri e venne distrutto dai Croati-bosniaci a
colpi di cannone nel 1993, durante la guerra nella ex
Jugoslavia. La ricostruzione ultimata nel 2004, avvenne
con la stessa pietra locale chiamata Tenelija e con lo
stesso disegno dell'originale.
Anche qui la guerra ha creato
distruzione e sono molte le case ridotte a rudere e non
ancora ristrutturate. Si fronteggiarono le fazioni
di Croati-bosniaci e Bosniaci-musulmani di Mostar e la
parte vecchia abitata dai musulmani venne ridotta in
rovine dai bombardamenti. Il centro storico che aveva
subito la distruzione di moschee, e case del periodo
ottomano ora splende e si respira un'aria pacifica.
La città vecchia ed il ponte antico sono stati inseriti
nella lista dei patrimoni dell'Unesco. Tutta quest'area,
circondata da negozi e ristoranti tipici, di giorno e'
presa d'assalto da migliaia di turisti provenienti dalla
vicina Medjugorje, mentre la sera diventa
romantica e bellissima da vivere. Mostar ha inoltre
splendide moschee datate XVI secolo, chiese ortodosse e
cattoliche e la Franjevacka crkva, che ha il campanile
più alto della Bosnia-Erzegovina. Ottima l'accoglienza
con alberghi, ristoranti e bar a prezzi molto bassi,
nonostante il grande flusso di turisti.
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