Per il Diwali
2014 decido di fare una visita a Jaipur, capitale del
Rajasthan, stato dell'India occidentale. Il centro
storico denominato Pink City, per il colore di tutte le
abitazioni, si distingue con il City Palace, storica
residenza del Maharaja e con Jantar Matar, osservatorio
astronomico all'aria aperta in grado di determinare con
strumenti in pietra, la posizione dei pianeti e l'ora
solare. Tutto il perimetro storico è sede di bazar ed
attività commerciali, con pietre preziose e gioielli,
stoffe e ricami. Purtroppo ho trovato anche molta
sporcizia e povertà, tanta gente che dorme sui
marciapiedi e condizioni igieniche davvero al limite.
Per visitare la maggior attrazione, bisogna uscire dalla
città di una decina di km ed arrivare ad Amber, antica
capitale, prima dell'insediamento di Jaipur. Su una
collina circondata da un lago artificiale, si erge
maestoso Fort Amber, un complesso di palazzi racchiusi
entro grandi mura. La porta del sole è la principale via
d'accesso e si raggiunge solitamente a dorso di
Elefante. Ho voluto anch'io provare questa sensazione e
devo dire che tutto sommato il mio mahout, con classico
turbante, si è dimostrato simpatico e non ha mai
maltrattato l'animale, cosa che in diverse recensioni
era invece emersa. Il grande cortile interno e la reggia
con le varie stanze, unite al panorama esagerato,
ripagano appieno le immancabili lacune emerse nella
città di Jaipur, caotica e diversa dall'India che
conosco.
AMRITSAR E GOLDEN TEMPLE
Spostamento
aereo in Punjab per il tempio più visitato dell'India,
che supera persino il celebrato Taj Mahal. Amritsar è la
città principale, centro culturale e spirituale della
religione Sikh e vi si trova il Golden Temple, il cui
vero nome è Harmandir Sahib. La costruzione odierna
risale al 1802 e si erge sul luogo di un santuario (gurdwara)
più antico distrutto dalle armate dello scià afghano
Ahmad Durrani nel 1761. Si tratta di un maestoso
edificio in marmo con una cupola rivestita in lamine
dorate che risplende sotto i bagliori del sole, grazie
ai 750 kg di oro. Il tempio è raggiungibile tramite uno
stretto pontile che simboleggia la cruna dell'ago
attraverso la quale sono costrette a passare le anime
dopo il trapasso. Il bacino sacro che circonda il tempio
è cinto di balaustre in marmo e circondato da altre
costruzioni tra le quali spicca, l'"Akal Takht",
gravemente danneggiato nel giugno del 1984, nel corso
dell'azione militare nota come "Operazione Bluestar",
condotta dall'esercito federale indiano in Punjab. Una
fila interminabile aspetta ore pur di entrare nel luogo
sacro e omaggiare il libro dei Sikhs, l'"Adi Granth"
(letteralmente: "il primo libro"). Sono entrato nel
tempio d'oro solo una volta, dopo quasi 2 ore di calca e
ne sono rimasto affascinato, bello fuori ma stupendo
dentro. Tutto si muove nel segno della fede ed anche per
noi che siamo lontani da questo credo, diventa quasi
naturale immedesimarsi nei loro riti. L'area invece l'ho
visitata diverse volte, l'entrata è libera e si devono
rispettare le usanze dei Sikh, sia gli uomini che le
donne devono avere il capo coperto e si devono togliere
le scarpe e le calze, lasciandole in un efficientissimo
deposito. Devono inoltre lavare i piedi nella fonte
davanti al tempio, dove in parecchi sorseggiano l'acqua,
ritenuta santa. Come entri vieni avvolto da un clima
mistico, i canti e le musiche dal vivo, diffusi dagli
altoparlanti, provengono dall'interno del tempio e i
fedeli pregano intensamente per ore. L'ordine è
garantito da molti volontari che devono assicurare
pulizia ed allo stesso tempo preparare oltre 40.000
pasti al giorno, che vengono distribuiti gratuitamente.
Il tempio è aperto 24 ore su 24 e quando cala la notte
si trasforma in un immenso dormitorio a cielo aperto;
qualcuno si organizza con delle stuoie ma la quasi
totalità si sdraia sul nudo pavimento, come d'altronde è
consuetudine nella cultura Indiana.
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