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La
strage di Luglio ha lasciato il segno e già prima di
arrivare in Oslo, sul treno, agenti in borghese muniti
di cani, perquisiscono i passeggeri e chiedono
informazioni sulla destinazione. La città è ancora
scossa ed i fiori sul sagrato della Cattedrale e nel
luogo dell'attentato, presidiato e chiuso al passaggio,
sono segni evidenti di una ferita ancora aperta. E' una
tensione però che il turista non percepisce, troppo
indaffarato nel visitare le bellezze offerte dalla
capitale Norvegese. La cosa che balza subito all'occhio
sono i prezzi esagerati, assurdi. Non c'è niente che
costi meno del doppio (o addirittura triplo) rispetto
all'Italia, in qualsiasi posto, che sia di lusso o meno,
dal supermercato al negozietto dell'angolo, si salvano
solo i musei. Oslo ne è piena e tra i tanti, la Galleria
Nazionale è forse la più prestigiosa, con opere
importanti della storia Norvegese ma anche con artisti
famosi quali Picasso, Gauguin, Manet, Renoir, Cézanne e
Van Gogh, presente quest'ultimo con il celeberrimo
autoritratto. Il museo delle navi Vichinghe conserva le
tre meravigliose navi di Gokstad, di Oseberg e di Tune,
seppellite più di 1100 anni fa per trasportare i loro
proprietari, appartenenti ai reali dell'epoca, nel
mondo dei morti. Splendido il parco di Vigeland un
enorme museo a cielo aperto, dedicato allo scultore
Gustav Vigeland da cui tra l'altro prende il nome. Le
opere dell'artista norvegese, quasi 200, riguardano
tutti gli aspetti della vita umana ripercorrendone il
ciclo dell'esistenza: dall'infanzia alla vecchiaia.
Notevole l'impatto visivo sulle opere che circondano
l'obelisco, la fontana ed il ponte. Nella zona portuale,
l'Oslo Radhus, il municipio famoso in tutto il mondo per
la cerimonia di assegnazione del premio Nobel per la
pace. La Domkirke è la cattedrale di Oslo, datata 1697
ed impreziosita dalle vetrate colorate di Vigeland. La
via principale della città è Karl Johan, che partendo
appunto dalla Cattedrale porta fino al Palazzo Reale,
toccando Stortinget, il Parlamento Norvegese. Oslo,
climaticamente è freddina, la sera si toccano i 10 gradi
e non è raro che ci siano giornate di pioggia. Il
viaggio in treno da Goteborg è durato 4 ore e 35 minuti.
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STAVANGER E PREIKESTOLEN
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Stavanger è una piccola cittadina nella zona meridionale
della regione dei fiordi ed è situata in riva al fiordo
Staff, da cui prende il nome. A parte il clima,
influenzato dal mare e quindi molto mite e la splendida
posizione, altre cose degne di nota non ce ne sono.
L'unico motivo che mi ci ha portato è lo Preikestolen,
detto anche Pulpit Rock. Alta 604 metri, questa roccia
di granito si erge a strapiombo sul Lysefjord, un fiordo
dall'estensione di 40 km e si è formata circa 10.000
anni fa con lo scioglimento dei ghiacciai. Da Stavanger
si deve prendere il traghetto fino a Tau e poi il bus
che lascia i turisti all'inizio del sentiero che conduce
al Preikestolen. Sono circa 3,5 km di ascesa, su una via
naturale di montagna, con pietre e sassi di grosse
dimensioni, dove assolutamente ai piedi ci deve essere
un buon paio di scarpe protettive. Già dopo 15 minuti di
cammino si inizia a vedere in lontananza il fiordo di
Stavanger ed appena sotto il laghetto naturale, ma
appena si sale ulteriormente, la montagna si apre ed
appare uno spettacolo di colori impreziosito dalla
splendida giornata di sole. Dopo oltre un'ora si
presenta una zona con tre laghetti e in lontananza, si
intravede il fiordo Lysefjord. Ancora 45 minuti di vette
multicolori e sassi levigati e poi questo bellissimo
sentiero, all'improvviso ci offre il top, la roccia
granitica a strapiombo sull'acqua. La prima sensazione è
di paura, ma poi passato l'attimo, la meraviglia davanti
agli occhi non fa che lasciare a bocca aperta per lo
spettacolo e l'immenso panorama. Una volta sul pianoro
del Preikestolen, ci si stende con ammirazione e si
resta impassibili in attesa del rientro, che comunque
sarà difficoltoso data l'ormai interminabile fiumana di
persone che sta salendo. Questa escursione impegna tutta
la giornata e quando si torna a Stavanger la
soddisfazione è tanta, è stato un itinerario ben scelto,
non poteva mancare. In questi giorni di permanenza,
grazie al clima invidiabile, anche la corsa ha avuto il
suo attimo di esaltazione, con 2 ore sulle piccole
asperità della zona e passaggi a strapiombo sul mare. Il
viaggio in treno da Oslo, bello per i saliscendi tra le
montagne illuminate dai riflessi dei laghetti, è durato
8 ore.
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Bergen
è la seconda città della Norvegia, considerata la
Capitale dei Fiordi, contende da sempre a Oslo il
primato come popolarità e presenza turistica. Dichiarata
patrimonio dell’Unesco con l’antico porto, il Bryggen,
risalente a oltre 900 anni fa, Bergen è una delle città
in legno più grandi d’Europa. Caratteristico il mercato
del pesce dove ad ogni ora del giorno si possono gustare
i freschi prodotti del Mare del Nord. La fantastica
posizione, a pochi km dal secondo fiordo più grande del
mondo, il Sognefjord e le 7 montagne che si elevano nei
dintorni della città, attirano una massa incredibile di
turisti, che oltre alla gita sui battelli si dedicano
esclusivamente al trekking. Una delle cose che mi han
portato qui, oltre al fascino dei fiordi, è stata
appunto l’esperienza di poter correre su queste
montagne, in ottica UMTB, con il miglior panorama che si
possa godere. Salito verso il Floyen, punto di
osservazione magico, mi sono inoltrato in uno dei tanti
sentieri e con vari saliscendi ho seguito l’itinerario
verso l’Ulriken, altro fantastico punto panoramico.
Correndo, camminando e facendo fotografie, il tutto è
durato 7 ore, di quelle che non si scordano facilmente.
Altra cosa che avevo segnato come imperdibile, era la
visita in treno a Flam. Per arrivarci si scende alla
stazione di Myrdal ( circa 2 ore ) e da qui si prende la
Flamsbama, descritta come la linea ferroviaria più
ripida al mondo. Si parte da 866 metri s.l e si arriva a
2 metri s.l. in 20 km, attraverso 20 tunnel scavati a
mano e passaggi tra le rocce, per la durata di circa 1
ora. Molto suggestiva è la fermata in prossimità delle
cascate di Kjosfossen dove, al suon di musica, 2
donzelle volteggiano sotto l’enorme massa d’acqua. La
cosa che fa capire la pendenza è il fischio dei freni
continuamente sollecitati per il resto molto viene
coperto dalle gallerie e la spettacolarità non è così
evidente. Flam è un paesino di 450 anime, al suo
ormeggio arrivano le grandi navi, essendo posizionato
all’estremità dell’Aurlandsfjorden, affluente del
Sognefjorden. Praticamente questa visita ha impegnato
tutta la giornata, era dovuta e non poteva mancare,
anche se un pò di amaro in bocca resta. La permanenza a
Bergen è stata molto positiva, le cose viste
difficilmente le troverò altrove, anche grazie ai 2
allenamenti in quota che mi han permesso di imprimere
nella mente delle fotografie indelebili. Il viaggio in
battello tra i fiordi di Stavanger e Bergen è durato 4
ore.
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OSLO E LA FERROVIA
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La
linea ferroviaria che collega Bergen a Oslo raggiunge il
punto massimo di altitudine a Finse con i suoi 1222
metri ed è uno dei tratti più panoramici dell’intera
rete Norvegese. Molto suggestivi i passaggi tra le
montagne con vista sui laghetti e vette imbiancate. Con
questo ultimo tragitto, 7 ore, ritorno ad Oslo per la
nottata e Venerdì 19 rientro previsto con Ryanair a
Bergamo. Si conclude così questa esperienza tra Svezia,
Danimarca e Norvegia che va a completare il mosaico
Scandinavo iniziato lo scorso anno con la Finlandia.
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