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MARATONA NEW YORK 2011
classifica  -  foto forvezeta  -  foto agnese  -  foto fede  -  video

Seconda partecipazione alla Maratona della grande mela allietata dalla presenza di mio figlio Marco, mia figlia Federica e fidanzato Michele, Lacrima Maria, Fabio Sei Secondi e moglie Robi e Agnese. Il programma imperniato sulla 42.195 metri e visita alla città per 6 giorni prevedeva inoltre 3 notti a Washington, la capitale. Per pochi giorni sono stati dei nostri anche Simonetta, Walter e Pigi Gabellini. Bellissima esperienza impreziosita da un cielo azzurro e meteo fantastico. Iniziando dall'aspetto agonistico, l’azzurro che fa da sfondo a Manhattan si presenta luminoso già dalle prime ore dell’alba di Domenica e Staten Island si anima con i mille bus che trasportano i protagonisti della New York Marathon. La temperatura è gradevole e sale fino allo schieramento sul ponte di Verrazzano, quando viene bloccata dai brividi che attraversano il corpo, per un’esibizione live dell’inno americano. Come da prassi, le partenze sono scaglionate in tre orari diversi, distanti 30 minuti l’uno dall’altro, con l’avvio dato dal colpo di cannone alle 9,40. Il lungo ponte che unisce l’isola a Brooklin viene ritmato dai passi dei primi 14.000 e l’incontro con il pubblico avviene subito all’ingresso del quartiere. Si rivivono le emozioni delle edizioni precedenti con il gran trambusto ed il vociare incessante. Passano i km e la strada tradisce per le leggere e continue variazioni altimetriche, già prima del passaggio nel Queens i muscoli sentono la fatica. Il fiume di folla ai bordi della strada cala solo nel Bronx, dove l’atmosfera cambia e l’ambiente si quieta. Il caldo atipico per la stagione sfianca parecchi concorrenti, nonostante i numerosi ristori, praticamente uno ogni 2 miglia. Il mio passo non è dei migliori, fatico a tenere il 4'50'' al km, non ho ancora recuperato le 2 maratone dopo il Bianco. Passo alla mezza in 1h42'', le gambe non vanno, i crampi danno le prime avvisaglie e cerco di gestire la situazione. Il finale in Central Park, ormai con l'acido lattico a mille, vede drasticamente calare il ritmo e cerco solo di terminare fermandomi il meno possibile. Gli ultimi 600 metri sono una parata di saluti, dalle transenne gridano i miei figli e mi concedo alle foto alzando le braccia prima di oltrepassare la linea di arrivo e gioire per aver terminato una delle Maratone più belle in 3h42’12’’. Il resto della compagnia ottiene questi tempi: Maria 3h00’25’’, Walter 3h14’16’’, Simo 3h18’02’’, PG Gabellini 3h19’20’’, Onga 3h36’07’’, Sei Secondi 4h04’15’’. La classifica maschile vede al primo posto Geoffrey Mutai in 2h05'06" mentre tra le donne primeggia Firehiwot Dado, 2h23'15". Archiviata la parte agonistica dal Lunedì ci dedichiamo alle bellezze della città con visite ai musei ed ai monumenti. Con la New York City Pass si hanno sconti notevoli e ci gustiamo il MoMa, il Guggenheim, il bellissimo e imperdibile Metropolitan Museum of Art, l'American Museum of Natural History oltre all'Empire State Building e la Statua della Libertà. Le passeggiate serali in Time Square, la corsa mattutina in Central Park ed il ponte di Brooklin  hanno completato questa permanenza a New York. La successiva destinazione di Washington è stata la ciliegina sulla torta, con gli immensi spazi e la grande storia, raccontata nei musei e nei vari tributi ai caduti e ai personaggi che son entrati nella memoria del popolo americano. Una grande città, lontana dai grattacieli e perennemente sotto controllo per la Casa Bianca e per la presenza del Presidente Obama e famiglia.

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