A tre
settimane dalla batosta di Madrid, sento la voglia comunque di Maratona e per il
Passatore rinuncio al solito giro notturno di Selvino. Butto la proposta a Simo
che accetta volentieri ed insieme affrontiamo il viaggio in macchina verso
Sommacampagna. Potrebbe essere l'ultima edizione, hanno deciso di chiuderla ed
in tanti si son presentati per rinnovare l'affetto agli organizzatori, con la
speranza di un ripensamento. Il percorso è sempre stato considerato tanto
spettacolare quanto impegnativo e per quest'ultima si è deciso di aggiungere
tratti inediti di sterrato tra le vigne, rendendolo ancora più duro. Da mettere
in risalto lo spirito unico di accoglienza e spettacolarità, sorvolando sui
limiti che non si possono imputare ad un evento gestito con tanta passione, dove
gli atleti vengono serviti e riveriti. In mille si son incolonnati sulla via del
Custoza ed hanno affrontato i saliscendi iniziali sotto il sole, mitigato da un
leggero venticello. Parto piano, intorno ai 5' aI km, non ho buone sensazioni e
inizio a sudare già dai primi km, brutto presagio per chi ha problemi di crampi.
Simo mi accompagna quasi fino alla mezza, poi inizio a calare e non riesco a
tenere il suo ritmo. Il passaggio nel borgo di Valeggio sul Mincio decreta
l'inevitabile declino ed inizio a fermarmi per brevi tratti, già sulla ciclabile
in riva al fiume. Dal 28° si ritorna a salire e si entra nelle vigne, su fondo
sterrato e condizioni climatiche mutate. Il vento è sparito, il sole picchia
impietosamente e i momenti di crisi arrivano con la disidratazione. Ormai sono
in balia completa dei crampi e non riesco nemmeno a correre, cammino per diversi
km ed ogni tanto ci metto qualche centinaio di metri al trotto. Mi consolo con
il paesaggio collinare, dove in lontananza si intravede Sommacampagna, con
l'arrivo posto all'interno della Villa Comunale, con grande parco annesso. Simo
ha già terminato in 3.41.49 e viene incontro incoraggiandomi, vorrei correre e
finire prima possibile, ma non ce la faccio se non negli ultimi 100 metri, tanto
da non
transitare
sul traguardo camminando. Finisce l'agonia in 4.08.38 e metto in archivio questa
ennesima Maratona con la speranza che serva per il Passatore. Il dopo corsa
allevia la disperazione con un gustoso pranzo che ll'organizzazione mette a
disposizione di atleti ed accompagnatori. La giornata di sole ci permette di
sdraiarci sulla splendida erba del parco con buone pietanze e vino locale. Sono
comunque contento di aver partecipato, questa gente lo merita. Il rientro a
Bergamo è riservato ai progetti futuri, dal Passatore, in programma a fine mese,
al Gran Trail Valdigne di Luglio, fino alla più difficile di tutte, l'Ultra
Trail du Mont Blanc.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------