Ritorno
a Berlino dopo 12 mesi con la speranza di cancellare il ricordo piovoso e freddo
del 2010. Questa volta, oltre alla compagnia di Simo, posso contare su Sei
Secondi, Grisù e Spock. Splendide giornate di sole rallegrano l'umore e ci danno
entusiasmo per affrontare la maratona e per goderci la città. Dopo il sabato
tranquillo tra expo e porta di Brandeburgo, la mattina della gara sveglia e
colazione di buon ora. In terra di Germania si assiste ad una gara di
grandissimo livello con un imponente macchina organizzativa, in grado di gestire
in modo impeccabile gli oltre 35.000 iscritti. Il bel tempo porta in strada la
città intera, con l'incessante tifo accompagnato da orchestre che dettano il
ritmo. Si assiste ad uno spettacolo al pari di New York, grazie anche al
percorso interamente in città, pianeggiante e veloce, per l'emozione inevitabile
dei concorrenti, che si sentono
sospinti da un calore che va al di la del gesto
atletico. Qui si celebra l'evento, le strade della Capitale Tedesca sono a
disposizione della Maratona, tutti la guardano con ammirazione e presentarsi in
strada per un applauso è quasi dovuto. Il Parco Tiergarten è il punto nevralgico
con partenza, arrivo, deposito borse e dopo gara, il tutto transennato per km ed
a disposizione
dei soli concorrenti. Si è di fronte al Parlamento, il Bundestag,
con l'imponente giardino pubblico, il verde degli alberi e a lato della porta di
Brandeburgo. Prima della gara si viene indirizzati nei settori deposito borse e
quindi alle varie griglie di partenza, con semplicità ed in modo ordinato. Nel
dopo gara il prato verde è a disposizione degli atleti, che si stendono al sole
e approfittano delle pinte di birra che uno dei major sponsor spilla in
continuazione, gratuitamente. Il percorso cittadino tocca le zone più belle, che
vanno dalla parte Ovest a quella Est e si sviluppa
su strade ampie, buona parte
in ombra e caratterizzate da curve dolci. La temperatura oltre i 20 gradi
permette comunque una buona corsa, l'umidità non è eccessiva, i ristori ogni 3
km danno modo di combattere la disidratazione, il calore che percepisci è quello
della gente che ti sospinge fino all'ultima curva. Mi presento con poco
allenamento causa un intervento ambulatoriale e 8 punti di sutura. Corro con un
vistoso cerotto e con l'accortezza di limitare i
movimenti, obiettivo finire. I
primi km mi danno un ritmo oltre il previsto tanto da passare alla mezza in
1h37' e quindi cerco di gestire il vantaggio per tentare un insperato risultato.
Al 41° intravedo la porta di Brandeburgo, l'emozione è inevitabile ed allora mi
presento sotto le
colonne doriche per gli ultimi 300 metri tra due tribune
gremite, con le braccia al cielo, per celebrare una spettacolare Maratona.
Termino in 5144^ posizione con il tempo di 3h29'21'', mi scendono le lacrime,
son troppo contento. E mi esalto quando incontro Simo e mi dice del suo
personale, 3h11'53'', mentre Spock segna 3h39'00'', Grisù 3h43'24''
e Sei Secondi 3h52'08''. La giornata è stata fantastica anche per il
sensazionale record mondiale del keniano Patrick Makau Musyoki che ha
chiuso in
2h03'38" mentre la gara femminile è stata dominata dalla keniana Florence
Kiplagat in 2h19'44". Ci rimangono due giorni per visitare la
città, iniziamo con Gedenkstätte, la parte di muro ancora presente, coinvolgente
con i suoi murales, quindi Il ponte rosso di Oberbaumbrücke, il Check Point Charlie, il museo dell'Olocausto, la vista
panoramica da Potsdamerplats ed il bellissimo museo Pergamonmuseumn.
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