Un
week end nella capitale d'Italia non si rifiuta mai, se poi è associata alla più
bella maratona d'Italia, allora diventa un evento imperdibile. Voliamo in aereo
e la compagnia è delle migliori: Sei Secondi con Andrea, il figlio, Quattroprimi,
Tuono, Lacrima Maria e Angelo. Abbiamo alloggio in Trastevere e il quartiere è
variopinto, simpatico, tipico e nelle trattorie si respira ancora aria delle
borgate Romane. Giornata coperta con una temperatura che tradirà le aspettative
portando afa e umidità durante la maratona. con conseguente stillicidio. Molti
gli atleti sul percorso in preda a crampi supportati dagli interventi delle
ambulanze, con purtroppo la registrare la tragedia della morte, a 1500 metri dal
traguardo, di un atleta Belga stroncato dalla fatica. Per due giorni è stata
un'autentica festa con l'expo preso d'assalto dai 15.000 concorrenti e la
mattina della gara con un ordine ed un organizzazione che rende onore a questa
maratona, la più partecipata in Italia. Organizzatissima la consegna borse (non
così il ritiro dopo la gara) buoni i ristori ed il servizio d'ordine, città
chiusa al traffico con tantissima gente in tutto il centro cittadino. Nutrita
rappresentanza di stranieri al via con i variopinti colori delle nazioni, su un
tracciato spettacolare sin dall'inizio con passaggi in piazza Venezia, via
Ostiense, Basilica di San Paolo, Porta Portese, Lungotevere, piazza San Pietro
con la vista del Vaticano, e ancora il Foro Italico, luogo simbolo
dell'Olimpiade di Roma 1960. Da questo punto inizia la parte più brutta con il
serpentone che tocca la periferica via della Moschea per poi rientrare in città
con i luoghi più belli, da piazza Navona a via del Corso, Piazza del Popolo,
Piazza di Spagna, Fontana di Trevi, piazza Venezia, il Colosseo, e l'arrivo in
via dei Fori Imperiali. Percorso come al solito duro, con i sampietrini che
segnano i muscoli ed i saliscendi cittadini che non perdonano. Il finale con le
salite dopo Fontana di Trevi, dell' altare della Patria, del Circo Massimo e del
Colosseo sono un' autentica passione per le gambe ormai al limite e se non sei
particolarmente reattivo paghi oltre misura i 4 km finali. E' comunque
un'emozione transitare in questi luoghi storici e sei comunque contento di
essere tra i 11.023 maratoneti felici sotto lo striscione d'arrivo. A piedi
nudi, cinquant’anni dopo, come Abebe Bikila, il 25enne etiope Siraj Gena
(2h08'39") si è assicurato la prima posizione
con
Dado Tufa, 2h25’28” che bissa il successo del 2009. La mia gara era nata con
buoni propositi, il 3h12' di Piacenza era una iniezione di fiducia ma ho pagato
l'afa dopo la mezza distanza, passata bene in 1h35'14''. Il tratto della
circonvallazione mi ha mandato in crisi ed al rientro in città la disidratazione
ed i crampi han preso il sopravento. Ho camminato per brevi tratti nel finale e
perlomeno mi son goduto le vie storiche di Roma, presentandomi ai fori Imperiali
in 3h26'17''. Lacrima Maria, ottima 4^ di categoria con 3h06'35'', Angelo
3h11'37'', Quattroprimi 3h36'59'', Tuono 3h37'34'' e Sei Secondi 4h03'38''. |