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15 giorni dalla bella prestazione di Valencia, ritorno in gara con la maratona
di Piacenza. La città Emiliana ha messo in campo un'ottima organizzazione con
una logistica maiuscola ed una marea di volontari, sia al centro maratona sia
sul percorso. 42 km assolutamente chiusi al traffico e presidiati, non solo agli
incroci ma anche ad ogni uscita privata, nella sperduta periferia, dove le
uniche persone incontrate sono state appunto le forze dell'ordine ed i
volontari. Peccato che per il titolo nazionale master e per il lustro della
manifestazione, non si siano presentati al via i grossi numeri ed i grossi nomi.
La giornata è di quelle fredde, evitato il rischio pioggia e neve, la minaccia
arriva dal vento, con improvvise folate gelide. Si passa da momenti di quiete a
tratti dove è veramente difficile restare rilassati, con raffiche frontali o
trasversali che ti obbligano a forzare per mantenere il ritmo. Maratona comunque
veloce con un solo cavalcavia al 10° km e vialoni infiniti, passaggio suggestivo
nel borgo storico di Grazzano Visconti e cuore della manifestazione nelle
campagne Piacentine con una splendida visione sulle montagne appena innevate.
Partenza dallo stadio comunale ed arrivo nella centralissima piazza dei Cavalli
per i quasi 2000 concorrenti suddivisi nella maratona, 546 e mezza 1409.
Euforico per la prestazione in terra di Spagna, parto con l'intento di stare
almeno sotto le 3h10' e imposto un ritmo leggermente inferiore ai 4'30'' al km.
I primi 10 km scivolano via anche leggermente più veloci mentre alla mezza, il
vento inizia a farsi sentire e subisco un leggero calo. Cerco di mantenere il
ritmo e con fatica ci riesco fino al 30° quando inevitabilmente calo di qualche
secondo al km. Continuo a spingere per restare nei tempi stabiliti ma il vento e
le tossine di Valencia non mi aiutano e mi portano a terminare in 99^ posizione
con il tempo di 3h12'43''. Sono comunque contento, mi sono migliorato ancora,
era importante confermare i progressi. Mi dirigo verso il deposito borse e trovo
Rasta, felice per il personale di 3h11'29'', conquistato insieme ad Angelo
Carrara. La consegna delle sacche è un vero caos, i due addetti non
riescono a destreggiarsi e si assiste ad un'invasione del settore con ritiro fai
da te. Per la cronaca, la maratona viene vinta dal keniano Kipkering Metto
Philemon, primo anche l'anno scorso e che conclude in 2h20.31. Per ritornare in
zona stadio prendiamo una navetta e finalmente entriamo in un ambiente caldo
dove possiamo rilassarci e mangiare qualcosa. Rientriamo a Bergamo in auto,
soddisfatti e con buone premesse per le gare primaverili.
foto di Lousiana Lopez da podisti.net |