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Tutto nasce da un torneo on-line vinto da mio figlio Marco che si aggiudica
viaggio e soggiorno nel regno del gioco e l'iscrizione gratuita, che
ammonterebbe a 10.000 dollari, al WSOP, World Series of poker, vale a dire
campionato mondiale di poker. Las Vegas ha un unico obiettivo, coinvolgere i
turisti nel sistema perverso del gioco e del divertimento e per arrivare a
questo cerca in ogni modo di farti perdere la cognizione del tempo. Non esistono
molte alternative, il caldo impossibile, regolarmente tutti i giorni sopra i 40
gradi, obbliga a stare nei lussiosissimi alberghi e nei rispettivi casinò, tutti
uguali, pieni di slot e tavoli da gioco. All'aria aperta non è possibile fare
attività fisica o ricreativa, di parchi e piste ciclabili nemmeno l'ombra, non
si vedono runners, ciclisti o gente che semplicemente cammina. Non sono permesse
distrazioni, gli orologi sembrano scomparsi, negozi di elettronica li trovi
saltuariamente, gente alle prese con il telefonino quasi nulla. La temperatura
tipica del deserto sembra il più grande alleato del business, le attrazioni
della città sono proprio i grandi alberghi, tutti a tema e sfarzosissimi. Si va
dal celeberrimo Caesar Palace, teatro dei più grandi incontri di Boxe, al
Bellagio con le sue magnifiche fontane, alle rappresentazioni della Torre Eiffel
a Disneyland, da New York alla Piramide e per finire il Venetian, nostro
alloggio, il più visitato e spettacolare di tutti. Esternamente ti ritrovi il
ponte di Rialto ed il campanile di S. Marco ed all'interno, tutto il secondo
piano, gigantesco, è una rappresentazione fedele della laguna, di Piazza S.
Marco e delle calle, con i gondolieri che trasportano i divertiti turisti, sotto
un cielo azzurro, assolutamente finto. Tutto deve rimanere all'interno delle
strutture ricettive, a pochi passi dalla sala giochi, persino certi soprapassi
pedonali vi entrano direttamente. Di giorno ad ogni ora le slot mangiano soldi,
le carte svolazzano sui tavoli e la pallina della roulette gira all'impazzata.
La sera, la Strip, il viale dei grandi alberghi, il centro di Las Vegas, si
illumina di mille colori e si riempie di turisti che cercano un pò di svago in
attesa della notte, che per i più, significa Donne e Denaro. C'è molta richiesta
di divertimento e ci sono figure come le escort, pronte a dare compagnia in
cambio di Dollari, ma ci sono anche frotte di giovani che per il fine settimana
arrivano solo per trovare l'occasione, la notte folle. Se le prime sono
silenziose e discrete, le seconde invece sono chiassose, si ubriacano e vogliono
sentire il profumo dei soldi. E poi ci sono i Night con le varie Girls ed i
locali notturni pronti ad animare chi vuol spendere il proprio denaro al di
fuori del Casinò. Questa in breve è Las Vegas, una città che offre alloggi a
prezzi bassi per poi svuotarti le tasche con il resto, legalmente.
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LA MIA
AVVENTURA
Le
mie World Series sono iniziate una lunga notte del 13 Giugno, quando dopo molte
ore di gioco ho avuto la meglio sull'ultimo degli avversari rimasti,
l’incredibile era diventato realtà, avevo vinto il torneo-satellite e stavo per
andare a giocarmi il Main Event WSOP a Las Vegas!!! Arriva finalmente il giorno
della partenza e anche se il viaggio è lunghissimo (faccio scalo a New York)
sono molto contento di trovarmi in un posto splendido come Las Vegas. Pernotto
al Venetian, uno dei migliori Hotel Casinò della città delle luci, un posto
pazzesco da visitare. Il 7 luglio son al Rio per vedere i miei idoli giocare il
day-1c, da Joe Cada a Luca Pagano, da Phil Hellmuth a Danielino Negreanu, sono
tutti lì.... li vedo dal vivo, guardo come giocano e cerco di imparare qualcosa,
non mi accorgo nemmeno delle ore che passano, sono immerso in un mondo
fantastico. Il giorno dopo tocca a me, la notte dormo tranquillo, alle ore 12
locali dell'8 Luglio inizia la mia avventura. La mia prima mano alle WSOP è
magica, sono di buio ed ho K-2 di picche, al turn ho già centrato il colore e da
lì a vincere la mano è un gioco da ragazzi.. ho vinto la mia prima mano giocata
alle WSOP, chi l'avrebbe mai pensato che un giorno sarebbe successo anche a me.
Gioco per 2 ore un buon poker, solido, concreto, arrivo alla pausa con oltre
37.000 chips, purtroppo il rientro dalla pausa è tragico. Con una coppia d’assi
in mano, vengo distrutto dalla più improbabile delle doppie coppie, è l'inizio
della fine per me, poco dopo dimezzo ulteriormente il mio stack con J-J contro
A-A. Vado in bambola per una mezzoretta buona, il contraccolpo si fa sentire ma
reggo ancora qualche ora vincendo piccoli piatti e mi trascino fin all’ennesima
pausa. Dopo oltre 8 ore quando oramai il day-1 è sul finire e l’ante è già
entrato in scena a queste WSOP vedo A-10, provo il più disperato degli all-in e
mi schianto (ancora!) contro A-A. Un incubo......le carte non fan miracoli e al
turn la matematica mi condanna. Le mie WSOP finiscono qui, resterà però per
sempre intatta la gioia di esser stato a Las Vegas ed aver giocato l’evento più
importante per un giocatore di texas hold'em. Esco con una promessa fatta a me
stesso, un giorno tornerò a ri-giocarmi il Main Event, magari già dal prossimo
anno.....magari!! Vedere le World Series of Poker da vicino è già di per se un
evento straordinario, prenderne parte è semplicemente qualcosa di unico. Vinci
un satellite on line ed all’improvviso vieni catapultato in quel mondo che
mai
avresti pensato di vedere da così vicino, anzi non lo vedi ma ne fai parte,
anche se purtroppo solo per qualche ora. Questo è un tutto quello che mi è
capitato. Catapultato a Las Vegas praticamente dall’oggi al domani a giocare le
WSOP. Mentre mi aggiro nei corridoi del Rio faccio conoscenza con un simpatico
australiano che mi racconta dispiaciuto la sua eliminazione del giorno prima, lo
saluto, pochi passi ed ecco Luca Pagano, impeccabile, alcuni italiani lo
riconoscono e lui gentilissimo si ferma a chiacchierare con loro. Incredibile
l'arrivo in pompa magna del solito Phil Hellmuth vestito da pugile, il day1 sarà
fatale anche a lui, mi ha stupito non poco vederlo tranquillo e rilassato, una
volta eliminato, intrattenersi con i fan per foto e autografi. Per tutto il
giorno vedo aggirarsi nei corridoi un altro personaggio di prima categoria:
Chris Ferguson. Che personaggio!!! E' bello vedere come questi divi del poker
alla fine siano delle persone come noi, gentili e sempre disponibili. Joe Cada
per esempio, nonostante il braccialetto vinto, non si comporta per nulla da
divo. Durante le pause l’ho visto più volte intrattenersi con i fan per qualche
foto o un autografo. Nel tardo pomeriggio intravedo il nostro Max Pescatori al
tavolo, mi metto proprio dietro di lui e seguo le sue giocate, lo osservo mentre
chiacchiera tranquillamente al tavolo tra una mano e l’altra o mentre si appunta
sull’I-phone numero di chips e un giudizio su come sta giocando. Mentre seguo
Max mi accorgo di un aspetto di cui si dovrebbe sempre tenere conto: l’aria
condizionata. Questa è una caratteristica di Las Vegas a Luglio, 50 gradi fuori
e aria condizionata in modalità “Polo nord” all’interno di alberghi e casinò.
D’obbligo presentarsi a maniche lunghe. Io ho avuto la sfortuna di passare il
mio intero day1 con un vento gelido dietro il collo e se mai tornerò alle World
series porterò con me un maglione con maniche lunghe e collo alto!!!!
MARCO