Ennesima
partecipazione alla Maratona di Venezia che attira sempre la mia attenzione e mi
vede spesso ai nastri di partenza. Con Sei Secondi ci uniamo al gruppo di
Martinengo capitanato da Tiziano Lamera e il viaggio in pullman ci permette di
chiudere gli occhi anche a poche ore dal via. La cittadina di Stra accoglie i
partecipanti di buon ora e le vie si riempiono di atleti, che guidati
dall'organizzazione, raggiungono l'area partenza con tranquillità. Una volta
entrati nelle griglie si assiste all'arrivo dei top nella suggestiva traversata
del fiume su una zattera. Edizione questa, baciata dal sole caldo e da
temperature primaverili, che hanno portato sul percorso un pubblico incredibile,
pronto ad incitare i concorrenti ed a salutarne il passaggio. Molto suggestive e
coinvolgenti le band che nei vari paesi han salutato con la musica i maratoneti.
Il percorso, con la riviera del Brenta, ha il potere di trasmetterti emozioni
uniche, unisce la bellezza della Laguna allo sfondo panoramico di Venezia, che
inizi ad ammirare quando sei ancora nel Parco S. Giuliano, unica parte di gara
che non apprezzi per le variazioni di ritmo dovute alle numerose curve ed alle
salitelle. Come imbocchi il ponte della Libertà, senti i primi brividi, che
diventano emozioni quando passi il ponte di barche ed affronti i 14 ponti che
portano all'arrivo, in ali di folla che ti spinge nell'ultima fatica.
Organizzazione perfetta, sia per logistica che per ristori e competenza di tutti
gli addetti che si muovono a memoria. Memori di un buon tempo negli annali della
Venice Marathon nel 20° millennio, mi destinano sempre nella griglia a ridosso
dei top runners e con non poco disagio, mi allineo quasi a ridosso della linea
di partenza. Parto tenendo il 4'30 fino al 15° km poi un leggero calo mi fa
passare alla mezza in 1h37'02'', con l'entrata al parco S. Giuliano ancora in
buona condizione. Dal 26° la flessione si fa evidente ed il ponte della Libertà
porta il ritmo oltre i 5' al km. Gli ultimi 3 km segnano ulteriormente la resa e
i ponti in Venezia decretano la fine, riesco a camminare a malapena e corro solo
da Piazza S. Marco in poi. Arrivo al traguardo in 3h35'57'' ed una volta
ritirata l'ambita medaglia da finisher entro nel parco della Biennale per un
tranquillo cambio indumenti. Il sole è ancora alto e riscalda i muscoli
indolenziti che rinvigoriscono dopo una fresca birra ed un sacrosanto riposo.
Sei Secondi arriva dopo aver concluso in 4h04'46'' e dopo alcune riflessioni
sulla gara, ci avviamo verso il pullman che ci aspetta in zona Tronchetto.
Tiziano ha preparato un banchetto coi fiocchi, c'è di tutto, pane e salame,
affettati, sottaceti, patatine, dolci e del buon vino. Ci deliziamo ingurgitando
diversi panini dimenticando fatica e dolori, il vino ci da la giusta allegria e
brindiamo nel segno della 24^ Venice Marathon. Verso le 17,30 iniziamo il
viaggio di ritorno e sbuchiamo in piazzale della Malpensata, a Bergamo, verso le
ore 20,00. Finisce così una lunga giornata che mi ha riportato nella mia
Venezia, dove tutto iniziò nel 1992. |