Giovedì
16 parte da Linate la spedizione alla 113^ maratona di Boston. Siamo in 7, oltre
al sottoscritto, mia figlia Francesca, Cucciolo e l'amico Alessandro,
Innominato, Anna, moglie di Marco, Sei Secondi. Dopo lo scalo a Londra,
atterriamo a Boston alle 19,00 Italiane, ore 13,00 locali e come prima cosa
ritiriamo il monovolume che ci trasporterà in questi dieci giorni di permanenza
negli States. Grazie a Innominato ed Anna, e' stato predisposto il tutto con
prenotazioni on-line, alberghi compresi. Ci dirigiamo a nord nello stato del
Maine e ci restiamo fino a Domenica 19, dopo aver visitato il bellissimo parco
Nazionale Acadia ed altri posti meravigliosi, immersi nella sterminata costa
coperta da vegetazione tipica delle foreste. Ritornati a Boston, nel primo
pomeriggio passiamo dall'expo a ritirare pettorali, fare incetta di gadget e
acquistare scarpe da running. Il cambio e' molto favorevole e le mizuno Raider
12, che in Italia si acquistano a 120 euro scontate, ci vengono offerte a 65
euro e non possiamo certamente rifiutare. La gara si svolge il lunedì ed alle
6,30 ci dirigiamo verso Hopkinton, sede della partenza, che dista da Boston 40
km. In autostrada si incrociano i scuola bus che trasportano gli atleti ed e'
una lunga fila gialla interminabile. Si viene indirizzati ai vari parcheggi dove
poi partono altri pullman che trasportano tutti alla cittadina sulla collina.
Siamo in 30 mila e le partenze vengono scaglionate, ore 10,00 per chi ha tempi
sotto le 4 ore e 10,30 per tutti gli altri. Prima del via immancabile inno
Americano e parata di due caccia che sorvolano le teste in attesa spasmodica. Il
regolamento prevede il rilievo tempo al passaggio sui tappeti e questo non
penalizza gli atleti, che come il sottoscritto, partito con il pettorale oltre i
10.000, supera la striscia della partenza dopo quasi 6 minuti. Qualche momento
concitato per superare almeno chi gira oltre i 4,30'' al km ma una volta preso
il ritmo, il gruppone avanza compatto senza variazioni considerevoli. Ho
faticato parecchio ad uscire dall'ingorgo iniziale ma poi, se molli un attimo ti
vedi superato da una massa enorme di concorrenti, segno di un livello molto alto
e gente preparata, che vale il tempo dichiarato all'atto dell'iscrizione. Il
pubblico ai bordi della strada è il vero spettacolo della maratona e per tutti i
42 km senti incitamenti da stadio e trovi intere famiglie che aspettano gli
ultimi come i primi. Il percorso è abbastanza facile fino alla mezza con
parecchia discesa, poi cambia radicalmente e diventa molto impegnativo con un
continuo saliscendi che oltre a tagliare le gambe, obbliga tutti a variazioni di
ritmo che per una maratona e' il peggio che possa
capitare.
Si soffrono molto le salite dal venticinquesimo in poi ed arriva anche la
cosiddetta salita spaccacuori che al trentesimo fa soffrire la maggior parte dei
concorrenti. Mancano circa dieci km all'arrivo ed inizi a cercare un po' di
concentrazione per superare le crisi ma l'incitamento assordante e la fiumana di
persone che delimita la strada, non permettono di ritrovare la tranquillità
necessaria. E' comunque uno spettacolo, la maratona più vecchia del mondo
affascina e diventa una droga che non permette a nessuno di fermarsi, ti
incitano a suon di Go, Go. Arrivi nel mega vialone d'arrivo e vedi sullo sfondo
lo striscione, le tribune e ti cresce la commozione, con tanti tanti applausi
che ti fanno venire la pelle d'oca. Un urlo e finisco la 113^ maratona di Boston
in 3h29'01'' e passo a ritirare la sudatissima medaglia. Cucciolo firma la sua
miglior prestazione chiudendo con il tempo di 2h59'53" e Innominato iscrive il
suo nome fra i maratoneti con il tempo di 3h36'07". Deriba Merga conquista la
prima posizione con l'ottimo tempo di 2h08'42" mentre al femminile domina Salina
Kosgei, in 2h32'16". Siamo tutti estremamente soddisfatti e felici di aver
partecipato a questa gara ed il ricordo ci resterà per sempre, per
l'organizzazione impeccabile, il pubblico fantastico e l'atmosfera unica.
Rimaniamo a Boston anche Martedì 21 per visitare la città e mercoledì partenza
per New York dove resteremo fino a sabato, con immancabile allenamento in
Central Park. Sabato nel pomeriggio rientro a Boston, ci aspetta l'aereo che
atterrerà a Milano Domenica 26 ore 15,00. |