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MARATONA LIVORNO 2007
classifica  -  foto gelli

Maratona di Livorno, campionato Italiano Uisp e competizione individuale fò di pe. In quattro aderiamo all’iniziativa ed in macchina affrontiamo il viaggio di sabato pomeriggio. Velo, vengo, quattroprimi e forvezeta, con obiettivi diversi, si apprestano a gareggiare confidando nella clemenza del vento che da quelle parti è l’incognita più grossa ed imprevedibile. Arriviamo all’expo in tarda serata per il ritiro pettorale e dopo una sbirciata ai vari stand, con annessa foto con quello che sarà il vincitore, il Keniano Philemon Kipkering, raggiungiamo l’hotel prenotato e scarichiamo i bagagli. Non mi soffermo sui disagi trovati tipo cena fatta in trattoria non prevista o la colazione mancante, ma un appunto su certi locali consigliati dall’organizzazione è bene farlo. Chi arriva da lontano, prenota per mezza pensione con cena e colazione compresa e si ritrova a dover attuare soluzioni diverse, non può che essere scontento, ma tantè, è solo il primo segnale della maratona che sarà. Per la cronaca aggiungo che uno dei fiori all’occhiello della maratona è il pasta party che si tiene il sabato sera. Domenica mattina, verso le otto arriviamo al parcheggio capiente in zona ritrovo e troviamo posto in quella che poi sarà anche la zona arrivo. Qui la logistica è forse la cosa migliore per chi termina una gara; arrivo, deposito borse, docce, ristori ed expo dove si effettueranno le premiazioni, sono racchiuse in poche centinaia di metri ed a stretto contatto con i parcheggi. Ottimo. La partenza invece avviene all’interno dell’Accademia Navale e per arrivarci bisogna fare un trasferimento di circa 700 metri ma visto che ci si deve riscaldare la distanza non è assolutamente un problema. Sul lungomare che costeggia l’ingresso al parco dove verrà dato il via si nota subito un assembramento di persone, il cancello è ancora chiuso e comincia a serpeggiare un po’ di preoccupazione. Iscritti alla maratona sono circa 300 atleti, ma con la mezza e la non competitiva di 8 km si arriva a circa 2000 presenze. Ci si aspetta che l’organizzazione divida le partenze e non penalizzi i competitivi. Mancano 10 minuti e con l’arrivo di tutti i concorrenti la ressa è quasi inevitabile quando vengono aperti i cancelli. Con fatica si entra nei vicoli stretti dell’accademia dove si è incanalati dai giovani cadetti che in divisa sorvegliano il regolare flusso. Ci avviciniamo tutti ad un vialetto stretto e veniamo bloccati da addetti dell’organizzazione che non permettono di andare oltre. Fianco a fianco con i non competitivi non capiamo come verrà gestita la partenza e con preoccupazione guardiamo l’orologio e ci accorgiamo che mancano solo 3 minuti alle nove. Nemmeno il tempo di staccare lo sguardo dalle lancette che la massa si muove e viene subito spontaneo pensare che ci porteranno vicino allo start ed invece……..PARTITI. Ma come, in testa ci sono solo non competitivi che bloccano tutti gli altri, i keniani si stanno ancora riscaldando e non sono nemmeno allineati e tanti altri camminano non comprendendo che il cronometro ha iniziato inesorabilmente a contare i secondi. Qualche vaffa… e spintone di troppo ed una volta usciti dall’Accademia la massa si defila e si inizia a correre. Ritmo iniziale oltre il previsto per recuperare e dopo il primo km, sul marciapiede destro, la schiera dei keniani ci supera con una velocità assurda e via via tutti i veloci fino al terzo km. Cose mai viste, giudizio sulla partenza, PESSIMO, da principianti e forse si comprende come mai questa maratona sia caduta a livelli di partecipazione così bassi, nonostante l’attrattiva del campionato nazionale Uisp. Percorso molto bello nella parte iniziale nelle vie centrali della città, veloce e scorrevole, chiuso al traffico. Dopo 11 km si arriva sul lungomare ed inizia la parte più suggestiva con il passaggio all’interno dell’Accademia Navale con la bellissima visione di un antico veliero posizionato proprio in fronte mare. Dal 13° in poi la gara si svolge prevalentemente su un lungo viale da ripetersi 3 volte con la parte ascendente controvento ed abbastanza impegnativa muscolarmente. Noia mortale e non si vede l’ora di terminare. L’andirivieni non è presidiato, c’è una rilevazione cronometrica prima del giro di boa e nascono polemiche su tagli al percorso, taluni presunti ma molti veritieri. Gli addetti ad indicare le direzioni di gara chiedono addirittura ai concorrenti i giri fatti e si capisce come mai poi certi problemi nascano. I ristori sono predisposti con bevande nei bicchierini di plastica, zero bottigliette e pochissimi alimenti. All’arrivo come detto ottima la logistica mentre il ristoro non disponeva di bevande calde, ma è solo un dettaglio. Le premiazioni sono state un susseguirsi di lamentele per i tagli percorso ed hanno finito per lasciare l’amaro in bocca anche a chi magari ha fatto una prestazione degna di miglior palcoscenico. La mia gara finisce in 3h19'01'' con un ritmo regolare ed un piccolo calo nel finale, sufficiente comunque a farmi esultare per essere riuscito a stare sotto le 3h20' per la prima volta dopo il rientro. Velo termina in 3h01'35'', Vengo 3h12'38'' e Quattroprimi 3h15'27''. Quarta vittoria a Livorno per Philemon Kipkering, 2h19'41'' e fra le donne successo di Cristina Neri in 2h48'38''.