Dopo
sette anni di assenza dalle competizioni decido di tornare alla maratona dopo un
ottimo crono alla mezza di Mantova, 1h23'27''. La lunga inattività ha lasciato
dei segni e se sulle distanze brevi il passo è ancora buono, sulle lunghe i
riscontri negli allenamenti non sono stati altrettanto positivi. Decido di
rientrare a Venezia a cui mi lega il ricordo dell'esordio ed aspetto questa data
per ripresentarmi con immutato entusiasmo ed una discreta preparazione. Mi
accompagnano, Velo pure impegnato in gara e l'amico Claudio che invece fa da
autista tifoso e fotografo. In settimana un attacco febbrile mi ha messo
al tappeto e alla partenza qualche linea di febbre ha deciso di essere al mio
fianco. Non curante delle condizioni fisiche, parto a palla e passo alla mezza
in 1h30'55' con una corsa controllata e buone prospettive per la seconda parte.
Passano pochi km ed improvvisamente mi sento svuotato, cerco il ristoro e mangio
banane e frutta secca per riprendermi, ma non basta, ho i capogiri. cammino per
un paio di km. Riprendo ma nulla è cambiato, sento arrivare i crampi e
cerco di gestire la situazione dimenticando la prestazione con il solo obiettivo
di arrivare a Venezia. Velo mi raggiunge e mi invita a seguirlo, inutile sono
senza forze. Una lunga camminata ed intravedo il ponte di barche, sono al 40°,
non
riesco
nemmeno più a camminare, ho crampi da tutte le parti,
persino nelle mani. L'ultimo km cerco di farlo trotterellando, stingo i denti
mentre una fortissima emozione mi assale, mi scende qualche lacrima, son
contento di finire la maratona dopo così tanto tempo. Vedo lo striscione
d'arrivo a pochi metri, ultima fitta ai polpacci e concludo in 3h54'40''. Il
deposito borse è appena dopo la zona di arrivo e fortunatamente intravedo Velo,
già in tuta dopo aver terminato in 3h09'48'', ed è una liberazione. Mi sento
come ingessato, non riesco nemmeno a prendere la sacca, sono impossibilitato a
fare qualsiasi cosa tanto sono in preda ai crampi. Il buon Velo mi assiste e mi
cambia da capo a piedi, mi prende sotto braccio e mi scarica su una panchina, in
attesa di un lento recupero. Non mi resta che guardare la medaglia e pensare
alle emozioni che questa maratona mi ha regalato, è iniziato un nuovo periodo,
diverso ma che mi porterà ad essere ancora nel gruppo, a soffrire, a gioire, ad
essere sempre protagonista. La ventesima edizione della maratona di Venezia è
stata vinta da Shami Mubarak Hassan in 2h09'22'' ed al femminile da Kimiuria
Emily in 2h28'42''. |