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MARATONA HELSINKI 2010
classifica  -  foto forvezeta   certificato

La vigilia della maratona, Helsinki si presenta con un clima estivo, il sole la scalda e si superano i 25 gradi. Sono temperature non comuni e l’influsso della vicina Russia, con il caldo record, ha condizionato questa estate che non raggiungeva periodi così prolungati di bel tempo da oltre 100 anni. Nella notte la situazione cambia e sulla capitale transita un bel temporale che porta uno spiraglio di fresco, il tutto fino al primo pomeriggio. Sabato ore 15, per tradizione è l’orario dello start e in compagnia di Ilaria, che ritrovo a casa della Sorella, raggiungo lo stadio Olimpico, sede di partenza ed arrivo. Purtroppo, come lo scorso anno, si arriverà ancora all’esterno e non ci sarà l’emozione di calpestare la pista che consacrò Emil Zatopek, trionfatore dei 5.000, 10.000 e maratona nei giochi del 1952. I preparativi sono abbastanza semplici, non esiste uno spazio per la custodia delle borse, si lasciano incustodite negli anfratti della palestra, mentre si possono consegnare oggetti di valore, sotto stretta sorveglianza. La disposizione delle griglie è libera e si crea qualche assembramento di troppo causato dall’ingresso dalla parte anteriore. Il cielo è coperto ed è cresciuta l’umidità insieme alla temperatura,i concorrenti sono quasi 6.000 con circa 800 stranieri e gli Italiani che non raggiungono le 50 presenze. Un cinque a Ilaria e via per i primi km scorrevoli con passaggio breve in città con la folla esultante e chiassosa ai lati della strada. Prime avvisaglie del percorso nervoso. con variazioni di pendenza e afa che consigliano di bere in continuazione ai ristori, organizzati ogni 3 km. La scelta è obbligata, o Gatorade o acqua e nient’altro, se non dopo il trentesimo dove compaiono Banane e Cetrioli. Dopo l’ottavo km iniziano una serie di ponti che ci portano sulle varie isolette della Baia attraverso passaggi sulle ciclabili sterrate e asfaltate per poi rituffarci sulla statale in direzione centro di Helsinki e la spettacolare Esplanad. Qui la presenza del pubblico è emozionante e l’incitamento per tutti non viene mai a mancare. Siamo oltre la mezza maratona, la fatica inizia a farsi sentire, i continui saliscendi diventano sempre meno corribili e la respirazione risente del caldo e dell'umidità che le cronache locali identificano intorno al 80%. Dietrofront e ritorno a doppio senso fino al trentaduesimo per poi seguire una nuova direzione ed altra isoletta fino a sei km dalla fine. Il percorso non molla mai e mette in crisi parecchi concorrenti in preda a crampi. Il finale ripercorre in parte il tratto iniziale con un’ultima salita a poche centinaia di metri dall’arrivo. Ilaria coglie una brillante 115^ posizione assoluta con il tempo di 3h14’28’’ mentre a me resta la soddisfazione di concludere in 4h16’30’’ una Maratona dura, calda e non preparata. In conclusione, note positive per il panorama e la partecipazione del pubblico, meno per i ristori e certi passaggi obbligati sui marciapiedi, con le macchine a pochi metri. La Helsinki Marathon non diventerà mai una grande attrazione internazionale ma merita di essere vissuta per la sua semplicità e la bellezza della città.